La Chiesa Matrice Storia e Architettura

La piccola lapide murata sull’architrave della porta centrale ricorda che la Chiesa, costruita con il contributo generoso del clero e del popolo di Fasano, fu aperta al culto nel 1600.

Foto archivio storico

Foto archivio storico


matrice_campanileUna memoria storica del 1327 registra la deliberazione di demolire l”antico tempietto” esistente sulla stessa area per far posto ad un edificio sacro più ampio e degno della città. La Chiesa attuale, cui fa riferimento la lapide, fu, a sua volta, il risultato di un vasto rifacimento (1594-1600). In seguito furono eseguiti numerosi lavori sia di completamento, sia di decorazione secondo il gusto dei diversi tempi. Il Campanile a base quadrata, baroccheggiante, costruito in tempi notevolmente lunghi, fu terminato il 1763 su disegno del Magaletti: originariamente era chiuso in cima dalla caratteristica struttura a sfera allungata (`cipolla’). Colpito da un fulmine (15/2/1897), fu in parte demolito perché pericolante. L’attuale struttura, molto più massiccia dell’antica, fu realizzata in previsione di uno sviluppo più imponente in altezza; ma l’opera è rimasta tuttora incompiuta.

LA FACCIATA in tufo calcareo, ha del tardo rinascimento le maestose proporzioni, l’armonia del movimento, la spiritualità misurata e suggestiva. Colonne, nicchie e profili di cornicioni, conferiscoo all’insieme un armonico ritmo architettonico.

LA NAVATA CENTRALE anticamente l’unica, misura 28 mt. in lunghezza, 12 mt. in larghezza e circa altrettanti in altezza. Le decorazioni della volta, eseguite verso la fine del secolo scorso da artisti e artigiani locali, conservano un chiaro richiamo campanilistico nei medaglioni che raffigurano l’Agnello (simbolo di S. Giovanni Battista) e lo stemma della città sovrapposto alla Croce dei Cavalieri di Malta che per secoli (1317-1808) ebbero su Fasano la giurisdizione civile ed ecclesiastica.
Lateralmente all’unica Navata si aprivano anticamente due file di Cappelle, dette gentilizie perché venivano affidate a famiglie meritevoli della nobiltà locale, oppure a Confraternite, accordando loro il privilegio di averne cura, di incrementarvi il culto e di sistemarvi nel sottosuolo un proprio cimitero privato.


L’abbattimento delle pareti divisorie, eseguito verso la fine del secolo scorso, consentì l’apertura delle NAVATE LATERALI, ed anche delle porte secondarie di accesso alla Chiesa; più recentemente furono rimossi anche gli altari che vi si allineavano.
Delle antiche Cappelle rimangono, nel sito originario, soltanto le tele e un elaboratissimo altare ligneo.
Il pavimento in marmo, messo in opera nel 1910, ricopre l’antico di lastroni di pietra, che formavano una vasta scacchiera, riquadrata dalle botole che coprivano gli ambienti ipogei per le fosse sepolcrali sistemate in tutto il sottosuolo, utilizzate anche dopo la costruzione del Cimitero fuori l’abitato (1854).

LA CUPOLA ovale, splendido monumento d’ingegneria per quei tempi, ebbe in origine la copertura in legno: la sua fragilità ha richiesto frequenti impegnativi interventi per garantirne la solidità.

Al Presbiterio, nell’abside, sovrasta il CAPPELLONE, voluto con tenacia dai nostri avi per dare degna collocazione all’Immagine della Protettrice Maria SS. di Pozzo Guacito. La sua costruzione, durata 120 anni, dovette affrontare problemi gravi e complessi: ne scaturì una struttura grandiosa, ma poco coerente e funzionale. Attualmente accoglie i congegni del grande Organo a canne.